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Attività fisica dopo la protesi al ginocchio: ecco cosa sapere

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L’artrosi al ginocchio – altrimenti conosciuta come gonartrosi – è una patologia cronica e degenerativa. Caratterizzata da un quadro di erosione a carico della cartilagine articolare, è sempre più diffusa anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione.

Frequente anche negli sportivi – insorge a causa di eventi traumatici – vede come unica risoluzione definitiva alla fastidiosa sintomatologia dolorosa l’impianto di protesi. Questo intervento, diventato sempre più mini invasivo, richiede una particolare attenzione al movimento fisico nel post operatorio.

Movimento dopo la protesi al ginocchio: consigli da non perdere

Gestire il movimento fisico dopo l’impianto di protesi al ginocchio richiede l’attenzione a diversi aspetti. Può voler dire, per esempio, acquistare una carrozzina per spostarsi agevolmente in casa se sono presenti ostacoli come tappeti e i gradini – Ortopedia Scita noleggia ausili per la deambulazione a Parma e provincia ed è uno dei principali riferimenti in Emilia Romagna e non solo – così da vivere in maniera tranquilla i primi giorni dopo l’uscita dall’ospedale.

Una volta trascorso il periodo iniziale, che può essere caratterizzato anche dal ricorso ad ausili per la mobilizzazione passiva dell’articolazione, si può ragionare sulla ripresa di attività fisica a basso impatto.

Sotto a questo cappello è possibile includere la cyclette, così come il nuoto e la camminata. Per riprendere queste discipline dopo un intervento di protesizzazione del ginocchio a seguito di artrosi, bisogna aspettare circa 13 settimane (parametri validi per la protesi totale, ossia quella che coinvolge tutti i compartimenti del ginocchio). Ovviamente tutto dipende dal decorso del singolo paziente e il parere dell’ortopedico rappresenta il principale punto di riferimento.

Attività a medio impatto con protesi al ginocchio: quando si può riprendere?

L’interesse relativo all’attività fisica dopo la protesi al ginocchio comprende anche il focus sulle discipline a medio impatto. In questo novero è possibile includere sport come l’escursionismo e il tennis. Anche in questo caso, si parla di un lasso di tempo di circa 12 settimane.

Con il giusto approccio, le attività a basso e medio impatto possono essere riprese senza problemi anche con una protesi al ginocchio. Dati scientifici alla mano, circa il 90% dei pazienti riesce a farlo.

Come gestire gli sport ad alto impatto

Una parentesi a parte deve essere dedicata agli sport ad alto impatto. Quelli che prevedono carichi ponderali importanti o stress per il ginocchio – come per esempio la pallavolo e la pallamano – sono sconsigliati. Il motivo è legato al fatto che possono compromettere il quadro articolare e causare una pericolosa usura dell’impianto.

Per quest’ultimo possono rivelarsi pericolosi anche sport che richiedono frequenti movimenti di torsione, come per esempio il basket.

In linea di massima, è bene sottolineare che le innovazioni che hanno coinvolto negli ultimi anni il campo dell’ortopedia e le protesi – sia al ginocchio, sia all’anca – hanno reso gli impianti sempre più resistenti e performanti. Sono non a caso sempre di più gli ortopedici che, quando le indicazioni lo consentono, optano per protesi personalizzate, così da venire incontro alle esigenze del singolo paziente per quanto riguarda la ripresa dell’attività sportiva.

Essenziale in ogni caso è lavorare di prevenzione per quanto si riesce. Questo vuol dire innanzitutto mantenere il peso forma man mano che si va avanti con gli anni e il metabolismo rallenta. Da non dimenticare è anche l’importanza di evitare carichi ponderali eccessivi. Tornando allo sport, facciamo presente il fatto che, se possibile, è il caso di farsi seguire con un approccio customizzato, così da mettere al bando discipline che prevedono movimenti ripetitivi o un alto impatto a carico dell’articolazione.

Anche l’alimentazione conta e dovrebbe essere caratterizzata dalla presenza di grassi buoni, eccellenti antinfiammatori, e proteine (1 grammo al giorno per ogni kg di peso corporeo).