Si sente spesso parlare di ernia iatale, visto che essa è una malattia piuttosto diffusa, e che, secondo i dati a nostra disposizione, interesserebbe ben il 15% degli italiani. Ma spesso anche sulle malattie più diffuse si hanno notizie confuse o frammentarie, per questo cercheremo di saperne di più. Si parla di ernia iatale quando una porzione dello stomaco, per mezzo di un foro nel diaframma, fuoriesce dall’addome, dove normalmente si trova, per passare al torace.
E’ possibile di stinguere tre tipi di ernia iatale: l’ernia paraesofagea, l’ernia da scivolamento e l’ernia mista. L’ernia paraesofagea è quella che può portare maggiori problemi all’esofago, quella da scivolamento è invece la più comune delle tre e solitamente non crea grandi problemi. Mentre l’ernia mista riassume le caratteristiche dei due primi tipi di ernia descritti ed è una forma piuttosto rara. Ancora oggi non è possibile dire con certezza quali sono le cause che determinano l’ernia iatale. Tuttavia, ci sono alcuni fattori che possono favorirne lo sviluppo. Questi sono: l’invecchiamento, il fumo, l’aver compiuto sforzi eccessivi ed improvvisi, un trauma addominale, la tendenza ad indossare indumenti troppo stretti.
Quanto ai sintomi, non sempre l’ernia iatale ne presenta. Ma nei casi in cui i sintomi sono presenti sono i seguenti: bruciore di stomaco, reflusso gastro-esofageo, difficoltà nella digestione. Ed ora veniamo alle cure. In molti casi l’ernia iatale non ha bisogno di particolari trattamenti. Un’attenzione particolare deve essere rivolta alla dieta, seguendo alcuni accorgimenti. E’ importante sia fare attenzione a ciò che si mangia che al modo in cui si mangia. Ma partiamo da quello che mangiamo.
Chi soffre di ernia iatale farebbe bene ad abolire dalla propria dieta tutti i cibi che favoriscono il bruciore e il riflusso gastro-esofageo. Tra questi ci sono tutti quegli alimenti ricchi di grassi, la cioccolata, la menta, la caffeina e gli alcolici. Infine, quanto al modo in cui si mangia, è bene mangiare poco ma spesso, masticare bene e a lungo il cibo e lasciar passare qualche ora tra il momento del pasto e quello in cui si va a dormire.
Fonte immagine: benesserevillage.it