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Mamme, attente al diabete tipo 1

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diabete tipo 1

Il Diabete non è solo una malattia dell’età adulta, spesso dell’età avanzata ma esiste anche una forma giovanile che colpisce nella fascia d’età prevalentemente intorno ai 18 anni ma talvolta, nel 10% dei casi, anche nella fascia tra 0 e 14 anni.

Cosa sapere sul diabete

Sono molte le cose che occorrerebbe sapere sul diabete, la prima in assoluto che esistono due forme, il Diabete di tipo 1 e quello di tipo 2, con caratteristiche ed origini diverse.

La seconda cosa che il Diabete è una malattia insidiosa, soprattutto nel tipo 2 perché la persona che ne è affetta spesso non risente di particolari sintomi, per cui spesso non si sa nemmeno di averlo fintanto che analisi comuni non lo mettono in evidenza.

I danni del diabete

La pressoché totale assenza di sintomi fa sì che anche chi ne è affetto tenda a trascurarlo, a non curarsi come si deve ma il Diabete continua a “lavorare” e creare danni a carico di molti organi del corpo.

I più colpiti dall’azione negativa del diabete sono il cuore, i reni, il cervello, gli occhi e spesso quando si manifestano sintomi a carico di tali organi la cura diviene difficile. Non si parla di malattie lievi, si rischia l’infarto, l’Ictus, l’insufficienza renale con conseguente entrata in Dialisi.

Il diabete colpisce duramente anche l’occhio, portando ad alterazioni della retina e causando in molti casi anche cecità.

Il Diabete di tipo 1

Il diabete di tipo 1 è sempre più diffuso tra i bambini italiani in incremento. I dati dicono che l’incidenza attuale è variabile a seconda delle Regioni, tra 6-7 casi fino a 40 casi ogni 100 mila bambini.

Di fondamentale importanza è poter porre una diagnosi più precoce possibile al fine di evitare o, almeno, limitare i danni che può provocare. Con questo obiettivo la Società di endocrinologia e diabetologia pediatrica ha provveduto a redigere e distribuire opuscoli gratuiti.

Questi hanno lo scopo di sensibilizzare i genitori nei confronti di questa malattia e dare indicazioni per poter mettere in atto una prevenzione dei danni attraverso il riconoscimento precoce della malattia.

Un primo campanello d’allarme è costituito da una sete esagerata del bambino ed un’altrettanto esagerata quantità di urine e frequenza della minzione unite anche ad un dimagrimento del bambino.

Gli opuscoli cui facciamo riferimento sono disponibili presso gli studi pediatrici in tutta Italia e nelle scuole.

La cheratoacidosi diabetica

Una complicanza seria del diabete giovanile è costituita dalla Cheratoacidosi diabetica. Questa complicanza determina l’insorgenza di edema cerebrale con forte rischio per la vita del bambino che la sviluppa.

In Italia sono 14.493 i bambini ed adolescenti seguiti dai centri specializzati in diabetologia Pediatrica. Dei 2453 nuovi casi nel biennio 2012-13 purtroppo il 38,5% è stato ricoverato in ospedale per Cheratoacidosi diabetica il 10,3% con una forma grave.

Questa complicazione nel suo complesso causa una mortalità tra lo 0,15 e lo 0,30% ma quando si presenta la complicazione ulteriore dell’edema cerebrale il rischio di perdere la vita sale vertiginosamente.

L’obiettivo è ridurre drasticamente la comparsa della Cheratoacidosi diabetica ma per poter fare questo occorre che i genitori siano attenti al proprio figlio, attenti a rilevare potenziali segnali di diabete nel bambino e rivolgersi tempestivamente al proprio pediatra e seguire scrupolosamente le cure prescritte.

I bambini affetti da diabete di tipo 1 devono necessariamente seguire terapie a base di insulina ma per ridurre al minimo il disturbo e consentire al bambino una vita il più normale possibile, oggi è possibile applicare una pompa infusiva che provvede autonomamente alla somministrazione dell’insulina senza bisogno di interventi da parte dei genitori.

Attenzione, quindi, ai segni del diabete e in caso di benché minimo dubbio non bisogna esitare a rivolgersi al pediatra.con tempestività.