Per i medici i vantaggi prodotti dal partorire in acqua sono molteplici. Innanzitutto l’immersione nell’acqua calda assicura alla partoriente una sensazione di benessere. E’ del resto noto che l’acqua calda è in grado di alleviare i dolori in quanto libera endorfine, ovvero dei veri e propri analgesici naturali prodotti dal nostro corpo. Inoltre il calore dell’acqua favorisce il rilassamento muscolare e riduce lo stress e le ansie legate al parto. L’acqua poi riduce la pressione arteriosa e aiuta la respirazione. Tra gli ulteriori benefici anche una maggiore elasticità del canale del parto e del perineo.
Chiaramente, i benefici della madre si riflettono anche sul nascituro. Tanto più la mamma sarà rilassata tanto più ne gioverà il bebè. Inoltre, si ipotizza che nascere in acqua permetta al piccolo di vivere nella maniera meno traumatica possibile il passaggio dall’utero al mondo esterno. E’ poi da sottolineare che si è rilevato che questa tecnica è correlata ad una più bassa percentuale di epistomie e traumi al perineo.
Ma tutte le donne in dolce attesa possono partorire in acqua? Quasi in tutti casi, in quanto a volte questo metodo è sconsigliato. Non è indicato, infatti, per le mamme con patologie come il diabete, problemi polmonari, renali o cardiaci, in presenza di un parto prematuro, di un problema di placenta previa o anomalie nel ritmo cardiaco del feto. In ogni caso parlare con il proprio ginecologo chiarirà tutti i dubbi.
Fonte immagine: http://mammenellarete.nostrofiglio.it/parto/parto-in-acqua-la-mia-storia/