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Zuppa alla Valpellinese

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Chi si accinge a leggere queste righe potrebbe facilmente pensare ad un errore di battitura, con la “P” al posto della “T”. No, parliamo proprio della Zuppa della Valpelline, una delle valli laterali della Valle d’Aosta. Il piatto che andiamo a descrivere si ritrova anche in altre valli valdostane ma questa, pare, è la vera ricetta originale.

Cosa è la Valpelline

E’ importante ricondurre le varie ricette tipiche al territorio in cui nascono al fine di comprenderle e contestualizzarle anche al di là del gusto. Siamo, quindi, in Valle d’Aosta, una Regione italiana piccola ma assolutamente particolare, unica nel suo genere in Italia.

Qui si trovano le montagne più alte d’Europa e il maggior numero di ghiacciai nazionali. La Valle d’Aosta si compone di un vallone centrale che si continua fino ai piedi del Monte Bianco e da cui si dipartono da ambo i versanti diverse valli laterali.

Quasi ovunque si parla una particolare lingua che ha attinenze un po’ con il francese, un po’ con la lingua occitana. Una valle, quella di Gressoney, fa eccezione . Qui in diversi paesi della valle si parla il tedesco antico, portato dalle antiche popolazioni Walser ma ancora vivo sul territorio.

La Valpelline è una delle valli laterali, poco distante dal Capoluogo Aosta e qui pare abbia avuto origine un piatto tipico, la Zuppa alla Valpellinese, in lingua valdostana “Soupe Valpellinentse”.

Gli ingredienti sono semplici ma gustosi e nutrienti, tutti basati sulle produzioni locali, i cavoli, la fontina che si ricava dal latte unico prodotto dalle mucche di razza valdostana e il pane casereccio, con un gusto ben diverso da quello che abitualmente troviamo nelle panetterie.

Ora basta alle parole e vediamo come fare questo piatto semplice anche nell’esecuzione e
negli ingredienti ma che ti stupirà, soprattutto nelle fredde giornate invernali.

Come fare la Zuppa alla Valpellinese

Partiamo dagli ingredienti che sono:
• Un cavolo verza bianco piccolo
• 500 g di brodo di carne
• Pane casereccio o di segale raffermo e a fette
• 400 g di fontina originale valdostana
• Burro a piacimento

Vogliamo farti notare come la fontina sia un prodotto esclusivamente valdostano, il pane casereccio è prodotto dagli abitanti della montagna, molto diverso dal pane comune, la verza viene coltivata con facilità in questi climi e l’ampia presenza di allevamenti di mucche anche in alta quota fornisce la carne da cui ricavare un ottimo brodo.

Siamo, perciò, pienamente immersi in ingredienti caratteristici del posto, compreso il burro. Detto ciò, vediamo come preparare questa zuppa.

Prepara il brodo e pulisci il cavolo eliminando sia le foglie più dure che le coste dalle altre. Stufa le foglie di verza in una padella con un poco di burro e sale. Al termine di questa operazione, imburra una teglia o, meglio, una terrina di terracotta e disponi sul fondo fette di pane a ricoprire il fondo.

Disponi sul pane delle foglie di verza stufata e la fontina a dadini. Continua a disporre gli stessi ingredienti in più strati terminando con cubetti di fontina. Su tutto versa il brodo che hai precedentemente preparato e metti in forno a 200 gradi per 45 minuti o fino a completo assorbimento del brodo.

Ciò che hai ora è un preparato che ha fatto una crosticina dorata. Sopra versa del burro fuso e gusta la Zuppa Valpellinese ben calda. Il valore nutrizionale è alto ma non ti appesantirà affatto, ti donerà una piacevole sensazione di calore e soddisferà le tue papille gustative.

Ti consigliamo di accompagnare la Soupe Valpellinentse con uno dei vini tipici locali, ottimi
sebbene non particolarmente conosciuti dal grande pubblico. Come variante alcuni
sostituiscono il burro con olio di oliva ma chi ha visto ulivi in Valle d’Aosta?