Gli attacchi di panico sono un disturbo molto diffuso. Pur essendo, se si guarda il singolo attacco, molto brevi, possono avere un impatto estremamente negativo sull’esistenza di chi li vive in prima persona.
Soprattutto nei primi momenti in cui il problema si presenta, può capitare di provare vergogna e di sentirsi a disagio per la situazione. Superare questo ostacolo e rivolgersi a uno psicoterapeuta esperto in attacchi di panico – guardare il suo curriculum ed eventuali pubblicazioni scientifiche è fondamentale – è un grande passo.
Per farne uno ulteriore, utile all’autoanalisi, ha il suo perché soffermarsi sulle cause. Quali sono? Scopriamolo nelle prossime righe!
Cosa provoca gli attacchi di panico?
Gli attacchi di panico possono avere una genesi legata a diversi fattori. Tra questi è possibile chiamare in causa lo stress. Questa condizione, che subentra nel momento in cui il corpo e la mente sono sottoposti a un carico di lavoro eccessivo e a istanze sentite come troppo onerose, a lungo andare comporta una risposta di allarme da parte del cervello.
Il risultato? L’insorgenza di sintomi come le palpitazioni.
Doveroso è sottolineare che, quando si parla dello stress cronico, si inquadra un’evenienza in grado di ridurre fortemente la soglia di tolleranza al disagio fisico, situazione che apre la strada all’insorgenza di attacchi di panico.
Proseguendo con l’elenco delle cause degli attacchi di panico, non si può non menzionare l’influenza dei fattori genetici. Diversi studi hanno indagato, negli ultimi decenni, questo aspetto.
Tra i lavori scientifici più degni di nota a tal proposito è possibile chiamare in causa uno studio, pubblicato nel 2011 e condotto da un team di esperti attivi presso realtà sanitarie coreane, tra cui la Sungkyunkwan University School of Medicine.
Gli studiosi in questione si sono soffermati sui casi dei gemelli, scoprendo che, quando si parla di disturbo di panico, i fattori genetici hanno un’influenza compresa fra il 30 e il 40%.
Altre cause
Gli attacchi di panico, come poco fa accennato, sono effettivamente una situazione che può avere la propria genesi in diverse situazioni. Oltre a quelle appena menzionate, è il caso di ricordare anche l’influenza di alterazioni chimiche a carico del cervello. Ad avere un impatto di particolare rilevanza sono soprattutto le problematiche che riguardano il sistema serotoninergico.
La serotonina, come ben si sa, è un neurotrasmettitore che ha un ruolo fondamentale nel mantenimento del tono dell’umore. Squilibri importanti a carico di questo ormone possono comportare, nella vita quotidiana, conseguenze rilevanti dal punto di vista della qualità della risposta emotiva a ciò che accade nella vita.
Quando si parla di cause degli attacchi di panico, una parentesi importante da aprire è quella relativa ai traumi con i quali si può avere a che fare nella propria quotidianità e crescita.
Questi avvenimenti provocano un dolore emotivo che, nel corso del tempo, passa. Diversa, però, è la situazione nel momento in cui si discute di impronte a lungo termine sul cervello.
In questo caso, si parla di influenza riguardante la risposta del corpo agli stimoli esterni, altro fattore che predispone all’insorgenza di attacchi di panico, in particolare quando ci si trova in circostanze che, in qualche modo, richiamano il setting dell’evento.
Ad aumentare il rischio di avere a che fare con gli attacchi di panico ci pensano anche problematiche come il disturbo ossessivo compulsivo e il disturbo post traumatico da stress. Si tratta, in entrambi i casi, di situazioni che, a causa dello stress a livelli sempre alti, aumentano la vulnerabilità emotiva della persona.
In virtù di quanto appena menzionato, è importante, non appena ci si accorge che il malessere che si vive diventa soverchiante e che si ripresentano evenienze come la ripetizione ossessiva di azioni, rivolgersi a uno psicoterapeuta.