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Cos’è la Dieta Flessibile?

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dieta flessibile

Negli ultimi anni, a fronte della sempre crescente maggiore necessità da parte delle persone di seguire degli schemi alimentari in grado di assicurare il dimagrimento e la perdita di peso, si è fatto strada un nuovo orientamento in fatto di nutrizione, rappresentato dalla dieta flessibile.

Questo tipo di alimentazione secondo diversi esperti, permette di perdere peso senza diete drastiche che prevedono tante rinunce.

Spesso infatti in chi segue diete rigide si innesca un processo di fame, che non è fisiologico bensì psicologico, e che induce a interrompere il percorso prima di vedere i primi risultati.

Ma come fare a dimagrire senza rinunciare ai cibi che ci piacciono di più? E’ davvero possibile dimagrire mangiando hamburger e patatine?

Cerchiamo di capire insieme di cosa è la dieta flessibile e come risulta strutturato un piano alimentare secondo questo metodo.

Dieta Flessibile Cos’è?

Partiamo innanzitutto con un po’ di storia in quanto questo schema alimentare fu introdotto da alcuni bodybuilder che iniziarono a non seguire più diete caratterizzate dalla sola presenza di cibi sani ma che comprendessero anche degli alimenti sfiziosi.

Il concetto che è alla base di questa dieta è che il fabbisogno calorico giornaliero può essere raggiunto consumando qualsiasi tipo di cibo e non solo mangiando alimenti sani.

Ovviamente il cibo poco sano come hamburger e patatine fritte, può essere mangiato entro limiti ragionevoli. Non bisogna pensare che si possa dimagrire mangiando di tutto e di più ma neanche privandosi completamente di tutti i piaceri della tavola.

In tal modo vengono meno alcuni dei paletti tipici degli schemi dietetici di tipo tradizionale.

In particolare con la dieta flessibile si possono seguire queste regole:

  • Alternare le fonti alimentari, nel senso che possono essere consumati anche cibi non proprio sani purché siano associati ad altri cibi più sani;
  • Mangiare in qualsiasi momento della giornata, senza necessità di seguire la regola dei tre pasti giornalieri intervellati dagli spuntini;
  • Attenzione alle grammature dei macronutrienti, poiché i seguaci delle altre diete, specie quelle proteiche, ritengono che si possa mangiare a sazietà ciò che invece non può essere vero con la dieta flessibile se si deve rispettare il fabbisogno calorico giornaliero.

Come Strutturare la Dieta Flessibile

Vediamo un esempio di dieta flessibile, per capire meglio come impostare questo tipo di schema alimentare.

Il primo elemento che bisogna considerare riguarda la grammatura e la tipologia dei macronutrienti; questi ultimi potranno essere modificati a piacimento mentre il peso degli stessi potrà essere seguito nei primi giorni di diera per poi prestare un’attenzione minore nei giorni successivi, in quanto pochi grammi di differenza non comporteranno un risultato deludente.

In linea di massima, soprattutto per coloro che svolgono un’attività fisica intensa, lo schema alimentare dovrebbe prevedere:

  • Assunzione di calorie e glucidi in prossimità della seduta di allenamento;
  • Lipidi lontano dalla fase di allenamento;
  • Proteine divise in quantità simili nel corso della giornata

A questo schema di base sono ammesse alcune deroghe nel senso che il fabbisogno calorico settimanale può anche essere sottostimato, permettendo in tal modo di assumere anche cibi sfiziosi e lasciarsi un piccolo margine di deroga durante il weekend.