Come saprete ogni stagione ha le sue mode anche in fatto di diete. Una delle ultime ad ad essere sperimentate prima dalle celebrities e poi dalle donne “comuni mortali” è la dieta del gruppo sanguigno. Ideata dal dottore italo americano Peter D’Adamo ben più di quindici anni fa, questa dieta è ritornata recentemente in auge grazie anche ad un altro medico, il dottor Pietro Mozzi, che ha deciso di rilanciarla in Italia.
E’ subito bene dire che tale dieta in realtà non nasce specificamente con l’obiettivo di far dimagrire i suoi seguaci, ma con l’intento di individuare il regime alimentare più giusto in base al proprio gruppo sanguigno di appartenenza. In sintesi si può dire che il motto di questa dieta recita: dimmi di quale gruppo sanguigno sei e ti dirò cosa mangiare. La teoria su cui si fonda questa dieta è infatti che ad ogni gruppo sanguigno (0, A, AB e B) corrispondono delle caratteristiche genetiche ancestrali. Queste caratteristiche condizionano il metabolismo, le intolleranze e le allergie alimentari, il peso forma, insomma permettono di stabilire qual è la giusta alimentazione da seguire.
Stando a quanto formulato dal dottor D’Adamo, chi ha un gruppo 00 deve seguire un’alimentazione prevalentemente proteica, mentre chi ha un gruppo A deve preferire una dieta vegetariana. Il gruppo B si può concedere per star bene una dieta varia, ed infine il gruppo AB deve trovare un equilibrio tra l’alimentazione del gruppo A e quella del gruppo B. Ma chiaramente è lecito domandarsi: questa dieta funziona davvero?
Un gran numero di medici e nutrizionsiti definiscono senza mezzi termini la dieta del gruppo sanguigno un’assurdità. Ma la scienza cosa dice in proposito? Il punto è che non vi sono delle evidenze scientifiche che sostengono un’associazione tra gruppo sanguigno ed esigenze nutrizionali. Dunque, se decidiamo di provarla, non aspettiamoci grandi risultati…
Fonte immagine: http://dioni.altervista.org/dieta_gruppo_sanguigno.html