Cosa vuol dire avere l’occhio pigro? Con tale definizione si indica un disturbo visivo che può colpire sia i bambini che gli adulti. Chi è colpito dall’occhio pigro non riesce a vedere nel modo corretto, avendo dunque difficoltà a visualizzare correttamente le immagini che si presentano davanti.
Solitamente è un unico occhio ad essere coinvolto, ma ci sono anche dei casi in cui a presentare questo problema sono entrambi gli occhi. Il termine medico più appropriato con cui l’occhio pigro viene definito è ambliopia, un vocabolo a noi sicuramente meno noto. L’importante è però conoscere le cause che sono alla base di questo problema ed i modi in cui è possibile intervenire per risolverlo.
La riduzione visiva che si manifesta in chi è colpito dall’occhio pigro parte dal cervello, che non recepisce in maniera corretta le informazioni inviate da uno dei due occhi, privilegiando quelle di uno dei due. Dunque uno dei due occhi, che non svolge più il suo compito, diventa per l’appunto pigro. Ma quali sono le cause alla base di ciò? In realtà le cause possono essere svariate e nella maggior parte dei casi sono collegate ad altri disturbi della vista, come lo strabismo, l’ipermetropia, la miopia, l’astigmatismo. Pertanto chi ha già problemi di vista è esposto ad essere affetto dall’occhio pigro.
Come sempre, per curare il problema occorre agire sulla causa che l’ha determinato. Quindi, se ad esempio l’occhio pigro è stato determinato dalla miopia o dall’ipermetropia, il rimedio è quello di correggere il disturbo visivo attraverso gli occhiali che l’oculista consiglierà. Se invece è la cataratta la responsabile dell’occhio pigro, si interviene in modo chirurgico, rimuovendola. Si usa anche costringere l’occhio pigro a lavorare occludendolo, vale a dire che lo si copre con l’occlusore, una specie di cerotto. Ci sono poi i casi in cui vengono consigliati dei colliri, ma il loro utilizzo non è sempre indicato. Essi possono infatti avere delle controindicazioni, come irritazione e cefalea.
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